Captain America: Brave New World, recensione: un cinecomic macedonia che depotenzia il conflitto, nonostante Harrison Ford

Captain America: Brave New World - Anthony Mackie
Captain America: Brave New World - Anthony Mackie

La nostra recensione di Captain America: Brave New World, ennesimo tassello della fase 5 dell’MCU diretto da Julius Onah con Anthony Mackie e Harrison Ford: tra thriller politico e cinecomic fracassone è il conflitto che va depotenziandosi, nonostante la buona prova di Ford

Captain America: Brave New World è un altro tassello della fase 5 dell’MCU, la quale si avvia verso la fine in attesa del nuovo film sui Fantastici 4 – in uscita a luglio – che dovrebbe aprire la decisiva fase 6. Una fase 5 costituita da troppi titoli deludenti (almeno dal punto di vista cinematografico), di cui questo quarto capitolo dedicato al supereroe eponimo degli Usa rappresenta un po’ la summa con poche luci e molte ombre. Diretto da Julius Onah e interpretato da Anthony Mackie, Harrison Ford e Danny Ramirez, questo capitolo di transizione non possiede abbastanza identità o struttura drammaturgica, andando a dissipare il conflitto nel momento in cui il thriller politico svanisce in un generico revenge movie.

Captain America: Brave New World - Anthony Mackie, Danny Ramirez e Carl Lumbly
Captain America: Brave New World – Anthony Mackie, Danny Ramirez e Carl Lumbly

Attacco al Presidente

Quando il neo-Presidente eletto Thaddeus Ross (Harrison Ford) diventa vittima di un attentato nel bel mezzo della firma di un importante accordo internazionale, il super soldato Sam Wilson/Captain America (Anthony Mackie) si ritrova a dover indagare su un complotto orchestrato da una figura geniale e diabolica avvolta nell’ombra, aiutato dal membro della Us Air Force Joaquin Torres (Danny Ramirez) e dall’ex vedova nera Ruth Bat-Seraph (Shira Haas). Il loro obiettivo è di riuscire a scagionare dall’accusa di alto tradimento Isaiah Bradley (Carl Lumbly), un altro ex super soldato amico di Sam, prima che una guerra di proporzioni globale ponga fine ad ogni cosa.

Captain America: Brave New World - Harrison Ford e Anthony Mackie
Captain America: Brave New World – Harrison Ford e Anthony Mackie

Una cattiva gestione

Il problema principale di questo Captain America: Brave New World è riassunto tutto nel suo terzo atto, quando quello che sembrava essere un thriller politico non troppo brillante si rivela essere un revenge movie opaco e privo di idee diminuendo quindi la portata del conflitto, della posta in gioco e di conseguenza di tutto l’impianto drammaturgico. Perché, senza addentrarsi nel territorio dello spoiler, quello messo in piedi da Julius Onah e da ben cinque sceneggiatori è un film che rinuncia progressivamente all’ampiezza delle proprie ambizioni per farsi sempre più piccolo e meno interessante, nonostante i fili che la scena post-credits prova a tenere ben tesi ammiccando al futuro dell’universo Marvel.

Dietro c’è una cattiva gestione di scrittura, in primis, che purtroppo tende a oscurare in larga parte le intenzioni e anche i meriti – se vogliamo – di un film che aveva qualche potenziale asso nella manica. Prendiamo ad esempio la sequenza dell’attacco al presidente, vero e proprio incidente scatenante. Nonostante un piglio decisamente muscolare, tutto ciò che precede e segue quella determinata sequenza è costruito con una tensione tutto sommato discreta, aprendo la pellicola a diverse ramificazioni interessanti. Poi però l’antagonista viene rivelato, fin troppo presto, e le sue motivazioni cominciano a diventare meno fumose perdendo quel gancio emotivo e intellettuale instaurato con lo spettatore.

Ecco, Captain America: Brave New World è purtroppo costruito un po’ tutto così, tra promesse di rilancio ed eventi accennati che poi si manifestano in parte o non affatto. Un po’ come se ci fosse una paura di osare, di prendere qualche rischio vero, cercando di portare a casa il risultato in previsione degli sviluppi futuri.

Captain America: Brave New World - Harrison Ford

Captain America: Brave New World – Harrison Ford

Il futuro non appare roseo

Un futuro che però non appare così roseo, proprio in virtù di un atteggiamento rinunciatario e disfattista in partenza. Non bastano neanche una prova tutto sommato onorevole di Harrison Ford, al suo esordio nell’MCU, né il carisma di Shira Haas o Danny Ramirez a regalare respiro e anima ad un prodotto opaco a partire dal suo protagonista, perennemente lasciato dallo script in balia di personaggi più interessanti o sfaccettati. Si avverte invece la continua sensazione di un racconto che procede a sobbalzi, che si illumina brevemente di tanto in tanto per poi ripiombare nella solita e grigia mediocrità.

Ecco, Captain America: Brave New World è la perfetta cartina di tornasole di un franchise che sta inesorabilmente alzando bandiera bianca, appesantito da scelte sempre più arbitrarie, mancanza di fegato e di coesione e soprattutto da un sempre più bisogno di appoggiarsi alla commedia per provare a non perdere la propria identità squisitamente commerciale (anche se in quest’ultimo film il lato comedy è fortunatamente meno accentuato). Non è proprio tutto da buttare o da dimenticare, intendiamoci, e specialmente nel primo e nel secondo atto qualche spunto di scrittura viene fuori, ma per uscire da questo stallo infinito servirà ben altro, a cominciare dall’epos.

TITOLO Captain America: Brave New World
REGIA Julius Onah
ATTORI Anthony Mackie, Harrison Ford, Giancarlo Esposito, Danny Ramirez, Shira Haas, Carl Lumbly, Xosha Roquemore, Jóhannes Haukur Jóhannesson, Tim Blake Nelson, Liv Tyler
USCITA 12 febbraio 2025
DISTRIBUZIONE Walt Disney Company Italia

 

VOTO:

Due stelle e mezza

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