Si è conclusa la 71esima edizione del Festival del Cinema di Cannes con l’assegnazione della prestigiosa Palma d’oro. L’Italia torna a casa soddisfatta per i premi assegnati a Marcello Fonte come miglior attore in Dogman e ad Alice Rohrwacher per la miglior sceneggiatura con il film Lazzaro Felice.
Trionfo Italia
Festival di Cannes 2018: Marcello Fonte trionfa come miglior attore, premiato da Roberto Benigni, per la magnifica e toccante interpretazione in Dogman di Matteo Garrone. L’attore interpreta un uomo mite proprietario di un salone di toilettatura per cani nel quartiere della Magliana di Roma. La sua quotidianità è segnata dalla sudditanza nei confronti di Simoncino, personaggio negativo che terrorizza l’intero quartiere. Il film vuole raccontare del disagio che vivono, molte volte, quelli considerati dall’immaginario collettivo “deboli” tanto da scatenare in loro una reazione dall’esito non prevedibile. A far compagnia a Marcello Fonte, tra i premiati italiani, è Alice Rohrwacher per la sceneggiatura di Lazzaro Felice, premio condiviso con Jafar Panahi Nader Saeivar per 3 Faces. Il film della Rohrwacher racconta della buona fede a 360 gradi senza pensare male di nessuno. Il semplice credere negli altri esseri umani. Racconta dell’importanza di porre la fiducia nell’altro, in modo anche fatalista, come se l’essere umano possa solamente fidarsi dell’altro per poter andare avanti.
Le palme piantate lontano
La Palma d’oro al miglior film è assegnata a Un affare di famiglia di Hirokazu Kore-eda, una vera e propria denuncia sulla situazione di povertà presente nel Paese del Sol levante a cui difficilmente si riesce ancora a credere. Spike Lee si aggiudica il Gran Premio della Giuria con l’esplosivo Blackkklansman mentre l’emozionante Capharnaum della libanese Nadine Labaki ha ricevuto il Premio della Giuria accompagnata dal piccolo “non attore” protagonista Zain Al Rafeea. Chiara e quanto mai diretta è l’invito della regista ad una riflessione comune sul fatto che le sofferenze umane non siano state assolutamente debellate, anzi. Pertanto il cinema, da questo punto di vista, può essere veramente un’arma più potente dei potenti della terra.
Il mondo che non se la passa bene
Tra i premi assegnati al Festival di Cannes c’è quello per la miglior regia conferito Pawel Pawlikowski, che in Cold War ha raccontato la sua Polonia vista con gli occhi di due innamorati durante gli anni della guerra fredda. La stessa sofferenza di Capharnaum e di Cold War la si ritrova in Ayka di Sergey Dvortsevoy. L’interpretazione di Smala Yeslyamova viene sugellata con il premio per la miglior attrice. Infine, una Palma d’oro speciale è stata assegnata a Le livre du image di Jean-Luc Godard, omaggiato anche per la scena tratta da Il bandito delle 11 utilizzata dalla produzione del festival come poster della manifestazione. Completano il palma res dei premi il cortometraggio All these creatures di Charles Williams e l’opera prima di Lukas Dhont, Girl. Menzione speciale per On the border di Wei Shujun.
Il caso Weistein
Non sono mancate occasioni alla serata di premiazione del Festival di Cannes 2018 per richiamare l’attenzione sul caso molestie che recentemente ha suscitato scalpore non dal mero punto di vista di quello che può essere riportato in una rivista di gossip, ma soprattutto per ciò che riguarda l’etica professionale all’interno del mondo cinematografico, certamente magico, ma altrettanto pericoloso. Singolare è stata la testimonianza di Asia Argento, tra le prime attrici ad aver accusato il produttore di molestie, la quale, alla fine del proprio discorso ha annunciato la vittoria di Smala Yeslyamova come miglior attrice.