Benedetta follia, recensione: Carlo Verdone 2.0 con la Pastorelli e tante risate

Benedetta follia - Ilenia Pastorelli e Carlo Verdone
Benedetta follia - Ilenia Pastorelli e Carlo Verdone

Carlo Verdone festeggia i 40 anni di carriera e torna al cinema con Benedetta follia, suo 26° film da regista. Un ritorno in grande stile con una commedia al femminile davvero divertente, che riporta ad alti livelli uno dei più amati esponenti del nostro cinema.

Una nuova (s)commessa

In Benedetta follia, Guglielmo (Carlo Verdone) ha ereditato dal padre un negozio di articoli religiosi, al quale si è dedicato rinunciando alla sua passione per le moto, divenendo così un uomo austero e monotono. Sua moglie Lidia (Lucrezia Lante della Rovere), dopo 25 anni di matrimonio, lo molla inaspettatamente proprio il giorno del loro anniversario, confessando di avere una relazione con la commessa del negozio e così l’inconsolabile Guglielmo si ritrova in un sol colpo senza moglie e senza commessa, dovendosi quindi anche preoccupare di trovarne una nuova. Tra le candidate si presenta anche la bella borgatara Luna (Ilenia Pastorelli), quanto di più lontano dal profilo ricercato, che comunque riesce ad essere assunta a tempo e prende a cuore la vicenda personale del suo principale. La ragazza inizia così a consigliarlo, fargli da personal shopper e lo iscrive su una app di incontri, Lovit. Per Guglielmo inizia quindi un esilarante “viaggio” nel mondo degli appuntamenti al buio in cui vivrà situazioni allucinanti ed incontrerà donne assurde come Letizia (Elisa Di Eusanio), Raffaella (Paola Minaccioni) ed Adriana (Francesca Manzini). Conoscerà casualmente anche la dolce Ornella (Maria Pia Calzone), ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo…

Cambio di sceneggiatori, scelta vincente

Dopo gli appena discreti Sotto una buona stella e L’abbiamo fatta grossa, questo Benedetta follia rappresenta un punto di svolta nella carriera di Carlo Verdone. L’attore e regista romano decide infatti di rinunciare dopo 20 anni al suo co-sceneggiatore di fiducia, Pasquale Plastino, per abbracciare la coppia Nicola Guaglianone / Menotti, reduce dal clamoroso (e meritato) successo di Lo chiamavano Jeeg Robot. Da questo connubio di genialità e comicità nasce un film molto divertente, a tratti esilarante, con scene di culto non proprio politically correct (come quella dell’utilizzo “improprio” dello smartphone durante la cena), che riporta Verdone ai fasti di un tempo, senza però la necessità di caricare eccessivamente il suo personaggio (in linea con i precedenti), grazie anche alla sapiente gestione delle sue attrici.

Benedetta follia - Carlo Verdone e Ilenia Pastorelli
Carlo Verdone (Guglielmo) e Ilenia Pastorelli (Luna)

Un film al femminile con la scatenata Ilenia Pastorelli

Infatti proprio nell’anno in cui trionfano film e serie tv al femminile, come ai recenti Golden Globe, in Benedetta follia Verdone torna a focalizzare la sua attenzione sulle donne, come già in passato in film quali Io e mia sorella o Maledetto il giorno che t’ho incontrato, lasciando poi a briglia sciolta le sue attrici, che in questa occasione non ha avuto particolare necessità di dirigere, come da lui stesso rivelato in conferenza stampa. E indubbiamente questa è un’altra delle carte vincenti del film. Infatti la debordante naturalezza recitativa di Ilenia Pastorelli emerge in tutta la sua esilarante romanità, facendole reggere quasi da sola più di mezzo film. Così come in Jeeg Robot, la Pastorelli interpreta solo in apparenza l’ennesima trucida borgatara; in realtà la sua Luna è una ragazza sensibile, disponibile e altruista, che cerca di lasciarsi alle spalle un passato non limpidissimo fatto di scelte sbagliate. E la brava Ilenia conferma che il David di Donatello vinto per la precedente interpretazione non era solo un fuoco di paglia.

Maria Pia Calzone e le altre “signore”

Tenera e misurata invece la performance di Maria Pia Calzone nella parte di un’infermiera risoluta ma scherzosa, in un ruolo agli antipodi con la Donna Imma di Gomorra – La serie; simpatia e semplicità, un’autentica gioia vederla recitare. Ma non è tutto, perché le varie comprimarie, dalla sempre simpaticissima Paola Minaccioni alle altre “signore” che Guglielmo conosce tramite l’app per trovare l’anima gemella, riescono tutte a regalare dei personaggi così realisticamente assurdi da restare scolpiti nella mente a lungo. A completare il ricco cast al femminile c’è anche Lucrezia Lante della Rovere, (che ha da poco perso la mamma Marina Ripa di Meana) nel ruolo della rimpianta ex moglie di un Guglielmo che non riesce a darsi pace.

Benedetta follia - Maria Pia Calzone e Carlo Verdone
Maria Pia Calzone (Ornella) e Carlo Verdone (Guglielmo)

Il curioso video-trip di Tommassini

Nonostante lo spunto non si originalissimo (la ragazza spigliata che porta una ventata d’aria nuova nella vita di un uomo triste) Verdone, Guaglianone e Menotti scrivono una sceneggiatura solida, ricca di ribaltamenti e colpi di scena, in un viaggio alla ricerca di una nuova compagna ai tempi dello smartphone. Osano anche abbastanza con l’inserimento dello psichedelico trip mentale post-acido del protagonista, sotto forma di strambo videoclip realizzato dall’inesauribile Luca Tommassini. Lo stesso Verdone si era dichiarato abbastanza preoccupato in merito all’efficacia del video-trip, che però incuriosisce proprio per la sua natura straniante rispetto al resto del film, in cui l’attore romano riesce comunque ad infilare molti dei classici stereotipi dei suoi personaggi, dal classico gesticolare nelle spiegazioni fino alla “cena in piedi”, e a ritagliarsi anche il momento nostalgia con l’amata moto e il Guglielmo pre incidente, che rimanda direttamente a Troppo forte. Piccola e graditissima partecipazione, ad inizio film, del mitico Paolo Paoloni (il megadirettore di Fantozzi) nel ruolo di un anziano prete con problemi uditivi.

Benedetta follia, diretto e interpretato da Carlo Verdone, con Ilenia Pastorelli, Maria Pia Calzone, Lucrezia Lante della Rovere, Paola Minaccioni, Elisa Di Eusanio, Francesca Manzini, Paolo Paoloni, uscirà l’11 gennaio 2018 distribuito da Filmauro.

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