La nostra recensione di Ambulance, nuova roboante fatica di Michael Bay colmo di esplosioni e inseguimenti adrenalinici, con Jake Gyllenhaal e Yahya Abdul-Mateen II ladri scatenati in fuga su un’ambulanza
Dici Michael Bay e qualunque oggetto, palazzo, essere umano nel raggio di qualche decina di metri esplode. Il fuoco divampa, il cemento si crepa, un boato si diffonde tonante. L’angelo dell’apocalisse è stato invocato: la settima non ha più scampo. Paladino di un cinema action esageratamente adrenalinico e spettacolare, troppo impegnato a mettere in scena esplosioni e distruzione da potersi ricordare che anche la sceneggiatura merita una certa attenzione, Bay ha coniato negli anni uno stile riconoscibilissimo, sempre uguale in ogni sua nuova fatica. Ambulance è la conferma che neanche un potenzialmente interessante heist movie con due attori di prim’ordine può scampare alle grinfie della visione artistica del più spericolato dei registi hollywoodiani.

Una fuga in ambulanza
Will Sharp (Yahya Abdul-Mateen II) è un ex soldato alla ricerca di un’occupazione che ha bisogno di un’importante somma di denaro per provvedere alle cure mediche necessarie a sua moglie. Quando tenta di trovare una soluzione rivolgendosi al fratello adottivo Danny (Jake Gyllenhaal), questi, invischiato in losche macchinazioni criminali, lo coinvolge in una clamorosa rapina in banca. Scoperti dalla polizia i due tentano un’adrenalinica fuga per le strade di Los Angeles a bordo di un’ambulanza rubata. Un gioco da ragazzi per un autista militare esperto e un ladro sopraffino, se non fosse per la presenza del mezzo di un poliziotto ferito che rischia di morire e di Cam (Eiza González), paramedico determinato a tenerlo in vita.

Molto rumore per nulla
Andare a vedere un prodotto di Michael Bay sperando di ritrovare al suo interno una profondità o una cura da film d’autore è una battaglia persa in partenza. Sarebbe come entrare in un McDonald e ambire ad assaporare i piatti di uno chef stellato. È con questa consapevolezza, dunque, che bisogna approcciarsi ad Ambulance, un film che di meramente artistico ha poco e nulla perché non è altro che una giostra impazzita il cui unico e dichiarato intento è intrattenere, coinvolgere ed emozionare. Che poi il film in sè, così superficiale e caciarone, stenti a portare a casa anche questo risultato è un altro paio di maniche. Ciò che stride di più con la roboante e scanzonata confezione della pellicola è l’ossessiva ricerca del Bay degli ultimi tempi di innestare a forza, tra un’esplosione e l’altra, un enfatico approfondimento psicologico dei personaggi. Purtroppo, però, il risultato è una virata da soap opera di pessima qualità con personaggi tanto legnosi da sembrare quasi ridicoli.

Un’esplosione tira l’altra
Se solo Bay continuasse a sguazzare tra le sue sequenze al cardiopalma, inseguimenti adrenalinici, sparatorie spettacolari e movimenti di macchina impazziti, gli si potrebbe pure perdonare il suo inimitabile autocompiacimento narcisistico a livello registico. Anche perché in Ambulance non mancano, ad esempio, delle soluzioni musicali relativamente efficaci, e, soprattutto, delle scelte di casting interessanti. Jake Gyllenhaal, in particolare, in questo film si scatena totalmente, si diverte ad impersonare un ladro pazzoide che urla e mitraglia chiunque gli si pari di fronte, senza mai perdere fascino ed eleganza. Nel suo delirio megalomane, però, Bay deve metterci in mezzo anche spunti mai indagati di razzismo, denuncia sociale (in relazione, in particolare al costo delle cure mediche), rapporti familiari turbolenti, plot twist assurdi e una declinazione così smaccata e fuori luogo del girl power da far rabbrividire. Anche meno Michael, anche meno.
Ambulance. Regia di Michael Bay. Con Jake Gyllenhaal, Yahya Abdul-Mateen II, Eiza González, Garret Dillahunt, Adolfo Martinez, Keir O’Donnell, Moses Ingram, Jose Pablo Cantillo, Colin Woodell, Jesse Garcia, Victor Gojcaj, Jackson White, Brendan Miller, Jamie McBride e Devan Chandler Long. Uscita al cinema 24 febbraio 2022, distribuzione Universal Pictures.
2 stelle