Adorazione, recensione: adolescenza e disturbi psichiatrici in una nervosa e conturbante opera

Adorazione - Thomas Gioria e Fantine Harduin
Adorazione - Thomas Gioria e Fantine Harduin

La nostra recensione di Adorazione, opera nervosa e conturbante di Fabrice du Welz, sulla storia d’amore di una coppia di adolescenti e la loro fuga da una clinica psichiatrica attraverso la lussureggiante campagna belga

È un’opera nervosa e conturbante Adorazione, ultimo film del regista Fabrice du Welz che parte dalle premesse classiche di un coming of age, ma fa esplodere gli stilemi del genere grazie alle sferzate violente di uno stile visivo e di scrittura profondamente perturbante. Terzo capitolo dell’ideale trilogia delle Ardenne, formata da Calvario e Alleluia, Adorazione è una storia d’amore sui generis che esplora le pulsioni profonde di una coppia di adolescenti che si rincorrono e si specchiano estatici in una natura che sembra divorarli.

Adorazione- Benoît Poelvoorde
Adorazione- Benoît Poelvoorde

Amare, fuggire

Paul (Thomas Gioria) è un ragazzino ingenuo, ornitofilo, che vive con la madre nei pressi dell’ospedale psichiatrico in cui la donna lavora. Gloria (Fantine Harduin) è una delle giovani pazienti della clinica privata ed è dotata di un carisma travolgente. Ai due adolescenti basta uno sguardo per innamorarsi. Paul, ammaliato dalle ambiguità della ragazza, aiuta Gloria a scappare dalla clinica. Inizia così un viaggio attraverso la lussureggiante campagna belga scandito da incontri con pittoreschi personaggi e l’evoluzione di un rapporto sempre al limite tra l’ossessione e l’amore più sincero.

Adorazione -Thomas Gioria e Fantine Harduin
Adorazione -Thomas Gioria e Fantine Harduin

Enigmi ed estasi

«Non mi lascerai mai?», «No, mai!», «Allora ti amerò per sempre…». Non si tratta della promessa che si scambiano due bambini nell’ingenuità autentica dell’infanzia. È piuttosto il suggello di una relazione dalle nuance sacrali. Perché l’Adorazione cui fa riferimento il titolo è quella che sgorga dagli occhi languidi di un adolescente che guarda una sua coetanea e ne resta estasiato. Paul è totalmente rapito dall’enigmaticità di Gloria: la sua è una fede cieca che giustifica tutte le opinabili scelte della ragazza, che non lo fa vacillare di fronte alle veementi manifestazioni delle problematiche psicologiche della compagna di viaggio, percepita come un essere intangibile, metafisico. Gloria, da parte sua, si aggrappa purezza di Paul, e con uno charme destabilizzante seduce il ragazzo e lo spettatore che non possono fare a meno di contemplarla.

Adorazione - Benoît Poelvoorde
Adorazione – Benoît Poelvoorde

La contemplazione del perturbante

Adorazione è un film di sensazioni che centellina i dialoghi per lasciar parlare le immagini. La regia è invasiva, e la macchina da presa perennemente impegnata in una nevrotica danza rituale spezzata da zoom ossessivi si ferma solo per contemplare i corpi affusolati e le microespressioni dei protagonisti, interpretati dagli ottimi Thomas Gioria e Fantine Harduin, o la natura. La fotografia che gioca con una luce ora eterea ora quasi opprimente, permette ai corpi di entrare in dialettica con l’elemento naturale, che pare assorbirli. L’effetto è quello di un perturbante irresistibile, di un incanto spaventoso che trasfigura la realtà concreta in una metafisica giostra di deliri.

Adorazione. Regia di Fabrice Du Welz. Con Thomas Gioria, Fantine Harduin, Benoît Poelvoorde, Anaël Snoek, Gwendolyn Gourvenec, Peter Van den Begin, Charlotte Vandermeersch, Laurent Lucas, Martha Canga Antonio, Sandor Funtek, Pierre Brichese e Pierre Nisse. Al cinema dal 19 maggio, distribuito da Wanted Cinema.

VOTO:

3 stelle

 

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