Ray Thomas, storica voce dei Moody Blues, è scomparso all’età di 76 anni. Da quattro anni, lottava contro il cancro.
Il rock perde un altro pezzo
È di queste ora la notizia della scomparsa di Ray Thomas, fondatore, flautista e cantante dei Moody Blues: l’artista, che dal 2014 lottava contro un cancro alla prostata, aveva 76 anni. A darne l’annuncio, è stata la sua storica casa discografica Cherry Red Records: “È con profonda tristezza che Cherry Red Records e Esoteric Recordings annunciano che Ray Thomas, membro fondatore, flautista e vocalist dei Moody Blues, è morto all’improvviso nella sua casa nel Surrey, giovedì. Siamo profondamente scioccati dalla sua scomparsa e ci mancheranno il suo calore, il suo umorismo e la sua gentilezza: è stato un privilegio averlo conosciuto e aver lavorato con lui e il nostro pensiero, in questo momento triste, è con la sua famiglia e sua moglie Lee“.
Una band culto
Ray Thomas era nato nel 1941. Nel 1964, insieme a Michael Pinder, aveva fondato i Moody Blues, una delle band più longeve della storia (con oltre cinquant’anni di carriera). Dopo un inizio caratterizzato da uno stile a metà tra pop e r’n’b, la band creò un proprio stile tra rock e psichedelia che, da molti, venne considerato l’inizio del prog. Tra gli album più celebri, impossibile non citare Days of Future Passed (che conteneva il loro più grande successo, Nights in White Satin), In Search of the Lost Chord e Seventh Sojourn. Dopo la prima separazione della band, Thomas pubblicò due album solisti, From Mighty Oaks e Hopes, Wishes and Dreams. Rientrato nella band, la lasciò definitivamente nel 2002, per ritirarsi a vita privata. Con la sua scomparsa, il rock perde un’altro dei suoi personaggi storici.