La recensione di A casa tutti bene – La serie: Gabriele Muccino approfondisce la diatriba familiare dell’omonimo film, dando spessore a personaggi e vicende che trovano nuova vita grazie ad un cast totalmente rinnovato
Famiglia Ristuccia, famiglia Mariani
La famiglia Ristuccia è da 40 anni proprietaria del ristorante San Pietro, uno dei più rinomati locali della Capitale, in zona Gianicolo. Carlo (Francesco Scianna, qui la nostra video intervista), la nuova compagna Ginevra (Laura Adriani) e la sorella Sara (Silvia D’Amico) – sposata con Diego (Antonio Folletto) che però le è infedele – sono sempre lì, tutti i giorni, ad aiutare i genitori Pietro (Francesco Acquaroli) e Alba (Laura Morante) nella gestione dell’attività. Tutto il contrario del fratello Paolo (Simone Liberati), andato in Francia per inseguire il sogno di lavorare nel mondo dello spettacolo salvo poi tornare all’improvviso senza un soldo, reduce da un logorante divorzio, con la sola speranza di poter crescere suo figlio Giovanni (Federico Ielapi), di 11 anni.
Un giorno, però, un avvenimento gravissimo e rimasto segreto per decenni torna a sconvolge gli equilibri familiari. I Mariani, un altro ramo della famiglia, reclamano un posto all’interno dell’attività, minacciando di far riemergere un terribile segreto dal passato dei Ristuccia che ancora oggi ha delle profonde conseguenze nelle vite di tutti.
Dal film alla serialità
Gabriele Muccino – al suo primo progetto per la tv – ripropone le vicende di A casa tutti bene (2018) passando dal formato cinematografico alla serialità. Nel farlo ristruttura la trama e i suoi personaggi, i quali trovano uno spazio d’azione ben più ampio ed una profondità incompatibile con le tempistiche di un film ma doverosa con quella di una serie tv. Ne beneficia il cast, completamente rinnovato, in cui spicca una splendida Laura Morante. Tra i giovani, Simone Liberati si conferma un’ottima risorsa nei panni di un personaggio che resta sempre a metà tra luci e ombre.
Pregi e difetti della famiglia
La sensazione che aleggia già nei primi episodi di A casa tutto bene – La serie è che la famiglia è il porto sicuro dove crescere e nel quale trovare rifugio, sebbene possa facilmente trasformarsi nel principale ostacolo alla propria felicità. Le vite dei personaggi procedono su questo sottile confine, oltrepassandolo talvolta in un senso e talvolta nell’altro. Muccino calca la mano nel delineare alcune dinamiche, condendo tuttavia le sue storie con un’ironia di fondo che alleggerisce l’atmosfera. Una scelta azzeccata che aumenta la fruibilità di un’opera in cui sin dall’inizio convivono stili diversi, dalla commedia al dramma con incursioni thriller.
Borghesia sotto la lente d’ingrandimento
Costituita da 8 episodi di circa 50 minuti ciascuno, A casa tutti bene – La serie “approfitta” di una famiglia numerosa e rende ciascun membro un filo pronto ad intrecciarsi con tutti gli altri. In apparenza perfetta, questa famiglia così tipicamente borghese viene messa sotto una lente d’ingrandimento che lascia trasparire piano piano una fitta trama di ipocrisie, invidie, doppie vite, tradimenti, inganni e infelicità. Non manca ovviamente l’amore, per un tocco di sano romanticismo volto a mischiare ulteriormente le carte in tavola.
Family drama mucciniano
Lo stile è quello di Muccino e i suoi estimatori non faranno fatica a riconoscerne i tratti, in attesa di capire quale finale il regista avrà delineato per il suo family drama (al film, in fondo, veniva lasciata libera interpretazione). Accanto a Muccino anche la sceneggiatrice e produttrice creativa Barbara Petronio, oltre al team di sceneggiatori costituito da Andrea Nobile, Gabriele Galli e Camilla Buizza. Un nome e di prim’ordine firma la colonna sonora, visto che la sigla di apertura è stata affidata a Jovanotti (giunto alla terza collaborazione con Muccino dopo Baciami ancora e L’estate addosso). A completare il cast, infine, Valerio Aprea, Mariana Falace, Maria Chiara Centorami, Francesco Martino, Paola Sotgiu, Alessio Moneta, Emma Marrone e Milena Mancini.
A casa tutti bene – La serie arriva il 20 dicembre su Sky Serie, disponibile on demand su Sky e in streaming su NOW. Presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2021 come evento speciale fuori concorso, la serie è prodotta da Sky e Marco Belardi per Lotus Production.