80 anni fa nasceva Lucio Dalla, tra i più importanti cantautori italiani del secolo scorso, cosa ci ha lasciato, tra capolavori patrimonio della nostra cultura ad artisti della scuola bolognese che ha formato e lanciato lui stesso
Il 4 marzo 1943 nasceva Lucio Dalla, tra i più importanti esponenti del cantautorato italiano del secolo scorso, musicista geniale e anima gentile. In un periodo, quello degli anni ’70, in cui si faceva strada nel nostro paese l’impegno sociale cantato da artisti che mettevano in primo piano la capacità interpretativa alle doti vocali, Lucio ha rappresentato un unicum, riuscendo a unire un ugola potente a testi originali e carichi di spunti di riflessione con al centro il quotidiano e i sentimenti.
La collaborazione con il poeta bolognese Roberto Roversi ha rappresentato un sodalizio pari solo a quello tra Mogol e un altro Lucio, Battisti nella storia della musica italiana, un connubio che non aveva precedenti tra un intellettuale e un musicista che si mise a servizio dei suoi testi. Nel decennio che ha rivoluzionato il nostro Paese è stato il primo cantautore a organizzare un tour negli stadi, insieme al collega e amico Francesco De Gregori, rendendo Banana Republic un evento senza precedenti.
La sua influenza è tangibile in molti artisti della nuova generazione, ancora di più se si pensa che la scuola bolognese di fine secolo deve molto a lui anche perché ha avuto il coraggio di lanciare veri e propri talenti che sono diventati un punto fermo della discografia italiana, da Luca Carboni a Samuele Bersani fino a Ron e gli Stadio.
