I 3nema tornano a scandagliare le dinamiche della società contemporanea sotto la lente di riff e rullanti in Money, il loro nuovo singolo
Dopo aver valicato i confini dei limiti interiori ed aver spezzato, a suon di elettro-pop-rock, le catene dei timori e degli auto-sabotaggi personali in “Psychedelic”, i 3nema tornano a scandagliare le dinamiche della società contemporanea sotto la lente di riff e rullanti in Money, il loro nuovo singolo.
Con la sottile e pungente arguzia che li contraddistingue, sorretta da un’indiscutibile eleganza comunicativa, la band gardesana punta il dito e i riflettori sulla spasmodica rincorsa al soldo che contraddistingue i giorni nostri e sul valore, eccessivo, distopico e fuorviante, attribuito al denaro, in particolare da parte delle nuove generazioni che, plasmate dalla malia di un modello sociale alterato e irrealistico, spesso promulgato da social e mass media, appaiono sempre più ossessionati da un arricchimento monetario finalizzato a se stesso, a discapito di tutta quella serie di esperienze e riflessioni che consentono di riconoscere i soldi come un mezzo e non un fine, uno strumento e non una meta.
«Malati per i soldi, lavori tutti i giorni, ti spendi tutti i soldi e a fine mese torni con i portafogli sgonfi», è uno dei passaggi più rappresentativi dell’intero brano, da cui si evince, attraverso un’analisi purtroppo non lontana dall’istantanea sociale moderna, non soltanto il maniacale e morboso attaccamento al denaro capace di sfociare nel patologico, ma anche e soprattutto l’utilizzo impulsivo, compulsivo e avventato che se ne fa, la cui conseguenza è il rovinoso tracollo, non soltanto dal punto di vista delle finanze, ma prevalentemente e principalmente sotto l’aspetto emotivo e psicologico.